10 MOTIVI PER SCEGLIERE IL VOIP PER LA TELEFONIA AZIENDALE

Scegliere un centralino telefonico VoIP (Voice over Internet Protocol) può offrire numerosi vantaggi rispetto ai centralini telefonici tradizionali. Ecco alcuni dei motivi principali per cui potresti considerare questa opzione:

1. **Riduzione dei costi**: I centralini VoIP generalmente offrono tariffe più basse per le chiamate, specialmente per quelle internazionali, rispetto alle linee telefoniche tradizionali. Inoltre, i costi di installazione e manutenzione tendono ad essere inferiori.

2. **Scalabilità**: I centralini VoIP sono facilmente scalabili. Puoi aggiungere o rimuovere linee telefoniche senza la necessità di infrastrutture aggiuntive, il che è particolarmente utile per le aziende in crescita o con esigenze flessibili.

3. **Flessibilità e mobilità**: Con un centralino VoIP, puoi effettuare e ricevere chiamate da qualsiasi luogo con una connessione internet. Questo è ideale per le aziende con dipendenti in remoto o che viaggiano frequentemente.

4. **Funzionalità avanzate**: I centralini VoIP offrono una vasta gamma di funzionalità avanzate che possono migliorare l’efficienza e la produttività aziendale. Queste includono segreteria telefonica avanzata, inoltro di chiamata, conferenze, integrazione con CRM, registrazione delle chiamate e molto altro.

5. **Integrazione con altre applicazioni**: I sistemi VoIP possono essere integrati con altre applicazioni aziendali, come email, chat, CRM e software di gestione dei clienti, migliorando la comunicazione e la gestione delle informazioni.

6. **Migliore qualità audio**: Grazie alla tecnologia digitale, i centralini VoIP possono offrire una qualità audio superiore rispetto alle linee telefoniche analogiche.

7. **Gestione centralizzata**: I centralini VoIP possono essere gestiti centralmente tramite interfacce web, rendendo più semplice la configurazione e la gestione del sistema.

8. **Affidabilità e ridondanza**: Molti fornitori di servizi VoIP offrono soluzioni di backup e ridondanza, garantendo che il servizio rimanga attivo anche in caso di guasti alla rete o ad altri problemi.

9. **Aggiornamenti e manutenzione semplificati**: Gli aggiornamenti software e la manutenzione del sistema VoIP sono generalmente più semplici e meno costosi rispetto ai centralini tradizionali, in quanto possono essere effettuati in remoto dal fornitore del servizio.

10. **Supporto per dispositivi multipli**: Puoi utilizzare il tuo numero VoIP su più dispositivi, inclusi telefoni fissi, smartphone, tablet e computer, migliorando l’accessibilità e la flessibilità. In sintesi, scegliere un centralino telefonico VoIP può portare numerosi benefici, dalla riduzione dei costi operativi alla maggiore flessibilità e alle funzionalità avanzate, rendendolo una soluzione ideale per molte aziende moderne.

Ecco almeno 10 buoni motivi per evolvere il modo con cui fare le telefonate nella tua azienda, da anni siamo impegnati nell’implementare queste soluzioni, se vuoi saperne di più contattaci.

SICUREZZA INFORMATICA E STRUTTURE TURISTICHE: LA NIS2

La crescita turistica degli ultimi anni del nostro territorio, e le continue attenzioni e richieste di realizzazione di eventi unici ed esclusivi non ultimo il G7, deve sollevare una maggiore consapevolezza ed attenzine degli operatori tutristici alla sicurezza sia fisica che informatica,e deve far riflettere su alcuni aspetti della cybersicurezza anche in abito turistico. Le aziende turistiche raccolgono una grande quantità di dati personali ma anche relativi a carte di credito e sistemi di pagamento elettronici, e di profilazione, basti pensare alle informazioni relative alle preferenze di viaggio. Questa attitudine  espone le strutture ricettive a potenziali attacchi ransomware, proprio per l’appetibilità di questi dati.

Un approccio alla sicurezza informatica ed alle misure da implementare data l’origine di natura internazionale die dati raccolti, può trovare proprio in una misura Europea una la risposta. Questa può essere la NIS2.

La NIS2 è una direttiva dell’Unione Europea, formalmente conosciuta come “Direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione”, che aggiorna la precedente Direttiva NIS (Direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi) del 2016. L’obiettivo principale della NIS2 è rafforzare la sicurezza informatica all’interno dell’UE, migliorando la resilienza e le capacità di risposta delle infrastrutture critiche e delle organizzazioni di rilevanza nazionale e europea.

La Direttiva NIS2 si applica a una vasta gamma di settori, sia essenziali che importanti, per rafforzare la resilienza dell’Europa contro le minacce informatiche.

A chi si applica: Settori ad alta criticità: energia, trasporti, settore bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, settore sanitario, acqua potabile, acque reflue, infrastrutture digitali, gestori di servizi Tlc b2b, pubblica amministrazione e settore spazio.

Altri settori critici: servizi postali, gestione dei rifiuti, produzione e distribuzione di sostanze chimiche, produzione di alimenti, fabbricazione di dispositivi medici, fabbricazione di computer ed elettronica, fabbricazione di apparecchiature elettriche, fabbricazione di macchinari, fabbricazione di autoveicoli, fornitori di servizi digitali, organizzazioni di ricerca.

Questi settori sono considerati vitali per il funzionamento della società e dell’economia, e quindi la loro protezione è essenziale per la sicurezza collettiva. La NIS2 mira a garantire che queste aree siano adeguatamente protette dalle crescenti minacce alla sicurezza informatica.

Ma secondo la nostra esperienza, l’approccio alle misure della NIS2 può sicuramente essere la risposta all’implementazione di misure idonee di sicurezza informatica anche per il settore turistico e per un territorio come quello di Fasano fortemente orientato in questo settore.

Cosa prevede: Se un’azienda non rispetta i requisiti della Direttiva NIS2, può incorrere in diverse misure di applicazione. Queste possono includere istruzioni vincolanti, la raccomandazione di un audit di sicurezza e multe amministrative. Queste sanzioni significative dimostrano l’importanza che l’Unione Europea attribuisce alla conformità con le normative sulla sicurezza informatica.

I requisiti minimi di sicurezza previsti dalla Direttiva NIS2 includono:

  • Analisi e valutazione dei rischi: le aziende devono eseguire valutazioni approfondite dei rischi per i loro sistemi informativi, comprese operazioni di vulnerability assessment e penetration test
  • Gestione degli incidenti: è necessario avere un piano e un’attività di monitoraggio continuo per rispondere prontamente agli incidenti di sicurezza informatica2.
  • Piani di continuità aziendale: le organizzazioni devono sviluppare piani per garantire la continuità delle operazioni in caso di incidenti o crisi
  • Test di sicurezza: devono essere condotti regolarmente per verificare l’efficacia delle misure di gestione del rischio
  • Compliance nella supply chain: è richiesto che tutti gli attori coinvolti nella supply chain rispettino i requisiti di sicurezza.

Questi requisiti sono fondamentali per assicurare un alto livello di sicurezza informatica e per proteggere le infrastrutture critiche e i servizi essenziali dall’aumento delle minacce cyber.

Obblighi di Sicurezza e Notifica:Gli operatori dei servizi essenziali e i fornitori di servizi digitali devono implementare misure di sicurezza appropriate per gestire i rischi relativi alla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Inoltre, devono notificare tempestivamente agli organismi competenti eventuali incidenti di sicurezza significativi.

Miglioramento della Cooperazione: La NIS2 prevede un rafforzamento della cooperazione a livello europeo, con la creazione di un quadro di cooperazione più strutturato tra gli Stati membri, la Commissione europea e l’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA). Questo include la condivisione delle informazioni e la collaborazione in caso di incidenti di sicurezza rilevanti.

In conclusione: La NIS2 rappresenta un passo importante verso un ambiente digitale più sicuro e resiliente nell’UE, rispondendo alle crescenti minacce informatiche e ai rischi associati alla dipendenza crescente dalle tecnologie digitali, mira a migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche e delle organizzazioni essenziali attraverso l’adozione di misure di sicurezza più avanzate e la preparazione a rispondere efficacemente agli incidenti di sicurezza.

Quale miglior approccio allora per le strutture ricettive, che anche se no obbligate possono ritrovare in queste misure delle liee guida per orientarsi nella materia della sicurezza informatica, ma non solo queste l’attenzione alla materia della sicurezza informatica  può anche diventare un plus per reputazione della struttura stessa ed un motivo di valutazione da parte di ospiti e agenzie che organizzano eventi esclusivi.

Link utili:

https://www.enisa.europa.eu/

https://www.csirt.gov.it/

NASCE IL SERVIZIO DNS DELLA COMUNITA’ EU, FINALMENTE PIU’ SICUREZZA NELLA NAVIGAZIONE E PER I PIU’ PICCOLI

Il progetto è nato in Francia grazie all’impegno di dns0.EU un’associazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di realizzare un servizio per la navigazione e la risoluzione dei domini sicuro e completamente in comunità europea, che quindi raccoglie i dati della nostra navigazione e li custodisce nel rispetto del GDPR e quindi della privacy degli utenti, ma non solo, c’è anche un servizio per i più piccoli, finalmente una risposta per i tutti quei genitori consapevoli che oggi i bambini devono necessariamente essere connessi con loro dispositivi e spesso senza nessun controllo genitoriale, ma che non voglio rinunciare alla sicurezza per i loro piccoli.

Il progetto ha visto il coinvolgimento di tutti i paesi dell’UE ed anche l’Italia ha i suoi nodi, ben due: il data center ML2 di Equinix e il Telecom Italia Sparkle, entrambi a Milano.

Cos’è un DNS? Letteralmente domain name system, non è altro che un protocollo che traduce le nostre richieste di navigazione che prevedono l’uso di nomi come miodominio.it in un indirizzo IP che identifica in maniera univoca il server presso il quale è reso disponibile il sito miodominio.it

Per chi volesse approfondire ecco il link di wikipedia.org https://it.wikipedia.org/wiki/Domain_Name_System.

QUALE SICUREZZA

I filtri usati permetto di elevare il livello di sicurezza nella navigazione evitando così di raggiungere quei domini ritenuti pericolosi dalle regole euristiche definiti dal servizio, il che consente un filtro di primo livello per la cybersecurity implementabile anche per l’uso aziendale, sia per le postazioni lavoro che nei firewall e router per la navigazione, per queste implementazioni occorre però qualche competenza in più e pertanto è preferibile rivolgersi ad un tecnico IT. Vediamo invece come è possibile usare il servizio di DNS0 sui pc domestici e sui dispositivi mobili ed in particolare per quelli per i bambini grazie ad un servizio reso ad-hoc, che implementa filtri per bloccare l’accesso alla pirateria informatica, i siti per adulti o che contengono pornografia, ed i contenuti pubblicitari o video espliciti incorporati in siti web terzi.

VEDIAMO COME USARLO SU PC E DEVICE MOBILI

Ecco in breve gli indirizzi da utilizzare:

DNS0DNS0 KIDS

DNS Preferito 193.110.81.9 193.110.81.1

DNS Secondario 185.253.5.9 185.253.5.1

come implementarli:

WINDOWS macOS ANDOID iOS

Link per le configurazioni

https://www.dns0.eu/it

7 CONSIGLI PER ADOTTARE REGOLE DI CYBERSECURITY: COME PROTEGGERSI

Anche le piccole imprese, come le medie e le grandi, devono dedicare attenzione alla cybersecurity, essendo anche loro a rischio attacco da parte di hacker anonimi o ransomware. Ecco cinque consigli pratici da implementare con minimo sforzo per fare un pò di sicurezza informatica.

Il primo consiglio: il più semplici da adottare è sicuramente l’utilizzo di password lunghe e senza dati personali, non condivise da tutti all’interno dell’azienda ma diversificate per ogni utente. Quest’ultima si ritiene infatti la scelta migliore attraverso l’attivazione di accessi personali sulle varie piattaforme, perché account condivisi usati da più persone potrebbero sfuggire al controllo e diventare una falla di sicurezza.

Fondamentale è quindi essere consapevoli di questa problematica.

Un altro utilissimo consiglio riguarda gli account non più utilizzati o in disuso per un periodo prolungato: occorre bloccare, nel primo caso, o sospendere temporaneamente l’utente, nel secondo, per evitare che il tutto cada nelle mani di malintenzionati e consentire loro l’accesso alle risorse dell’organizzazione.

Terzo consiglio: accade anche che si utilizzino computer e cellulari personali in contesti aziendali, sui quali non c’è alcun controllo. In questa situazione, si consiglia di bloccare o filtrare la navigazione dei PC non aziendali e spostare i device degli ospiti in una rete separata.

Quarto consiglio: vitale è il backup dei dati per poterli sempre salvare in caso di problematica riguardanti il server: è sempre necessario avere più copie di dati ed è meglio che almeno una di queste sia offline.

Secondo la regola del 3-2-1 è necessario conservare 3 copie dei dati, su 2 differenti storage di backup, con 1 copia mantenuta off-site.

Consiglio n. 5:  da non sottovalutare è la sicurezza fisica all’interno dell’azienda. In particolare controllando che:

  • non ci sia libero accesso agli armadi di rete o alle prese di rete

  • la porta della sala macchine non sia aperta a chiunque

  • le chiavi di accesso siano in mano solo a persone autorizzate

Bisogna anche fare attenzione alla sicurezza di tutti dispositivi aziendali fissi e mobili: evitare di lasciare incustoditi i device mobili, di lasciare la postazione senza login o senza blocco all’accesso, sono alcune pratiche vantaggiose.

Consiglio n. 6: si consiglia inoltre di controllare le piattaforme cloud, soprattutto da quando si è diffusa la pratica dello smart working che ha spinto molto l’adozione del cloud, poter far lavorare i collaboratori da remoto e accedere in maniera veloce ai servizi SaaS.
Anche in questo caso, i sistemi in cloud devono avere un backup e una verifica precisa del ciclo di vita degli utenti.

Consiglio n. 7: in azienda è importante formare i dipendenti in materia di cybersecurity e privacy per cercare di prevenire l’errore umano, anticipando e correggendo pratiche pericolose.

Il consiglio di fondo è semplice: cercare e condividere le informazioni con le persone in azienda per creare quella cultura sulla cybersecurity che serve per minimizzare i richi e le minaccie informatiche.

Il Garante Privacy blocca l’uso di Google Analytics

Google Analytics viola la normativa sulla protezione dei dati. È il Garante per la privacy ad affermarlo a seguito di un’istruttoria eseguita in coordinamento con altre autorità privacy europee.

Dopo una serie di reclami, il Garante ha avviato una indagine da cui è emerso che i dati degli utenti che navigano su siti web che implementano le funzionalità di Google Analytics, vengono trasferiti negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione.

In particolare, i gestori dei siti web che utilizzano Google Analytics raccolgono, mediante cookie, informazioni sulle interazioni degli utenti dei siti, le singole pagine visitate e, soprattutto, l’indirizzo IP del dispositivo dell’utente (considerato dato personale) con le informazioni relative al browser, al sistema operativo, alla risoluzione dello schermo, alla lingua selezionata, nonché data e ora della visita al sito web.

L’Autorità, quindi, richiama all’attenzione di tutti i gestori italiani di siti web, pubblici e privati, sull’ illiceità dei trasferimenti effettuati verso gli Stati Uniti attraverso GA e invita tutti i titolari del trattamento a verificare la conformità delle modalità di utilizzo di cookie e altri strumenti di tracciamento utilizzati sui propri siti web, con particolare attenzione a Google Analytics e ad altri servizi analoghi, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali Reg UE 2016/679.

Al termine dei 90 giorni assegnati alla società destinataria del provvedimento, il Garante dopo attività ispettive, procederà a verificare la conformità al Regolamento Ue dei trasferimenti di dati effettuati dai titolari.

Come consulenti, per lo sviluppo di siti ecommerce e corporate, il nostro compito è quello di seguire ed affiancare le imprese in questo mondo, ed uno degli aspetti più importanti per chi gestisce un ecommerce è sicuramente l’analisi dei dati degli utenti che navigano il proprio sito.
Per questo abbiamo messo a punto una strategia che permette di integrare soluzioni open source o a pagamento per continuare ad analizzare i dati di traffico e degli utenti dei siti, e nel pieno rispetto dell‘ Autorità e delle normativi di riferimento.

Compila il form per un’ analisi gratuita del tuo sito.

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    Un futuro senza password?

    Formulare una password sicura (e ricordarla) diventa sempre più difficile in un mondo in continua evoluzione digitale. Secondo il software NordPass, ognuno di noi usa in media 100 password e il numero continua a crescere.
    Secondo Avast, società di antivirus, più del 90% di quelle in circolazione sono vulnerabili ad attacchi. Ma possiamo farne a meno? Secondo Bill Gates questo incubo vedrà presto la fine.

    Ma non solo: esiste un’alleanza, FIDO, che dal 2012 lavora per cambiare il metodo di autenticazione. Tra i soci troviamo Apple, Google e Microsoft pronti a liberarci dalla «schiavitù» delle password.

    Il World Economic Forum ha evidenziato che l’80% delle violazioni di dati aziendali è causato da password deboli.

    La FIDO Alliance sta quindi lavorando a un’alternativa, in collaborazione con il World Wide Web Consortium, il „Passkey“. Il «passkey» funziona così: quando ci si registra a un servizio online, il dispositivo crea una nuova coppia di chiavi. Quella privata viene conservata sul dispositivo stesso, mentre quella pubblica viene registrata dall’app o dal sito web. Quando l’utente vuole entrarvi successivamente, il dispositivo deve «dimostrare» di avere la sua chiave privata al servizio. La chiave privata viene sbloccata attraverso l’inserimento di un Pin, il riconoscimento facciale o qualsiasi altro strumento che utilizziamo per sbloccare il telefono, Pc o tablet.

    Perché sia efficace, lo standard deve essere compatibile con qualunque dispositivo. Finora lo schema prevedeva comunque di chiedere agli utenti di accedere a ogni sito web o a ogni app con ciascun dispositivo prima di poter utilizzare la funzionalità senza password (è il dispositivo a conservare la chiave privata). La novità annunciata in occasione del Password Day sta nel permettere agli utenti di sfruttare la «passkey» anche su nuovi smartphone o Pc, senza doversi autenticare nuovamente. Se l’utente ha impostato un certo numero di credenziali FIDO per diverse parti fidate sul proprio telefono, e poi ha un nuovo telefono, quell’utente dovrebbe potersi aspettare che tutte le sue credenziali FIDO siano disponibili sul nuovo telefono. Questo significa che gli utenti non hanno più bisogno di password: quando si spostano da un dispositivo all’altro, le loro credenziali FIDO sono già pronte per essere utilizzate per l’autenticazione.

    Per andare incontro al problema delle numerose e, soprattutto, deboli password, una delle possibili soluzioni è l’autenticazione a due fattori. Si tratta di un sistema che prevede l’inserimento di una password e poi la controprova con un’altra informazione come una OTP (One Time password, che viene inviata via mail o via sms e la cui validità dura pochi minuti) o una notifica su un dispositivo autenticato in precedenza.
    Un‘ alternativa è la biometrica, quella tecnologia che trasforma una caratteristica univoca del corpo in un sistema di autenticazione, quali il riconoscimento dell’impronta digitale o del volto, il riconoscimento vocale, il riconoscimento dell’iride, attraverso una luce a infrarossi. Questo è un punto di forza ma anche una debolezza, se i tratti del volto venissero clonati. Un dilemma a cui si aggiunge quello della memorizzazione del dato: è necessario assicurarsi che venga salvato su server sicuri.

    Sembra che le soluzioni ci siano, ma come spesso accade nel mondo IT occorre che queste soluzioni diventino degli standard e che questi vengano adottati poi da tutti, quindi non ci resta che attendere ed essere pronti alle novità in arrivo.

    Firewall: come sceglierlo per proteggere i tuoi dati

    Un tema sempre attuale da non sottovalutare è quello della sicurezza informatica, rivolgendo in particolare lo sguardo alla lotta contro le intrusioni che mirano a una violazione della rete, il furto di credenziali o codifica di tutti i dati portando ad un conseguente riscatto.

    Il tutto connesso al problema postumo di pesanti sanzioni derivanti dalle normative a protezione dei dati personali e dalla loro corretta gestione.

    È quindi fondamentale dotarsi di un firewall con le giuste caratteristiche per proteggere i dati e le persone.

    Scegliere un buon firewall non è semplice.

    Il mercato offre molte soluzioni. Di seguito le caratteristiche indispensabili per un firewall di nuova generazione:

    VPN per collegare utenti e sedi remote

    La VPN permette di collegare tra loro più reti e aziende nel totale anonimato e privacy, tramite connessioni di tipo OpenVPN e IPsec.

    Oppure permette a PC e tablet di collegarsi in maniera cifrata con l’azienda per accedere a software gestionali e di produzione. Fondamentale in questo periodo di smart working.

    Blocco applicazioni o intrusioni pericolose

    Ci sono tre tipologie di blocchi contro i malintenzionati:

    • DPI (Deep Packet Inspection)

    Individua il traffico applicativo come posta, social network, app di videconferenza, streaming, VoIP. Può bloccarne l’uso, riconoscere PC compromessi e gestire le priorità di accesso ad internet.

    • Fail2ban

    Analizza continuamente i file di log e blocca gli IP che mostrano comportamenti malevoli quali password errate inserite, ricerche di vulnerabilità, scansioni di rete.

    • IPS

    Previene le intrusioni di rete analizzando tutto il traffico che attraversa il firewall alla ricerca di attacchi noti e anomalie.

    Filtro della navigazione internet

    Bloccare social network in azienda o a scuola è ormai una necessità comune e un filtro contenuti si occupa proprio di questo. Intercetta la navigazione fatta dai vari PC e attiva un’efficace protezione per contenuti pericolosi, applicazioni dannose e malware. Questi tipi di strumenti generalmente utilizzano blacklist aggiornate in realtime e filtri per area geografica.

    Filtro e scansione delle E-Mail

    Lavora in combinazione con il servizio di posta elettronica e filtra tramite un potente antispam/antivirus tutte le E-Mail con contenuti pericolosi: phishing, malware, trojan. In pratica riconosce e blocca gli allegati dannosi, prima che arrivino nella casella dell’utente.

    Gestione avanzata della connettività

    É un modulo che cerca di ottimizzare l’uso della connettività, limitando l’uso della banda in upload/download e gestendo le priorità per IP di destinazione, applicazioni, singoli utenti o gruppi.

    Un’altra funzionalità molto comoda è la gestione delle connessioni multiple ad internet, ADSL, FTTC o FTTH di diversi fornitori. Sommando la banda delle connessioni il firewall aumenta la velocità della connettività o nel caso di guasto su una delle ADSL principali redirige il traffico su connessioni di backup.

    Sicurezza UTM avanzata

    Non solo le grandi organizzazioni ma anche le PMI sono sempre più sotto attacco, per cui è necessario mettere al sicuro la tua azienda con servizi di intelligence e protezione evoluta dalle intrusioni.

    Tramite l’utilizzo di AI, il modulo di Cyber Threat Intelligence analizza tutte le minacce presenti nel mercato mondiale, le cataloga e blocca all’istante.

    Oppure è in grado di bloccare minacce zero-day (non ancora riconosciute dai normali antivirus) grazie alla Sandbox, con cui il firewall isola i virus e ne studia il comportamento.

    Facilità d’uso

    Tra le caratteristiche importanti non possiamo dimenticare la facilità di gestione. Questo aspetto è fondamentale sopratutto per l’IT manager o il fornitore dei servizi di sicurezza, che può risparmiare tempo e creare configurazioni complesse in pochi passaggi.

    Scegliere un firewall semplice da amministrare consente di capire a colpo d’occhio la configurazione attuale e lo stato del sistema.

    Niente più pagine con centinaia di spunte o campi da inserire, nei pannelli di gestione troverai solo quello che serve veramente alla PMI.

    Aggiornamenti automatici

    Un altro aspetto fondamentale è il monitoraggio e aggiornamento da remoto. Per una gestione della sicurezza accurata diventa indispensabile ricevere allarmi di malfunzionamento in realtime, poter fare il backup dell’intera configurazione su cloud e ripristinare tutto con un click.

    Un firewall di nuova generazione, infatti, dovrebbe:

    • aggiornarsi in automatico, almeno settimanalmente
    • integrarsi a sistemi cloud ultra avanzati
    • scovare nuove minacce in tempo reale

     

    Scopri qui le nostre offerte e scegli il firewall più adatto alle tue esigenze: https://www.agshop.it/43-firewall

    Configurazione Grandstream HT813 per FreePBX NethVoice Nethesis

    Grandstream HT813 e FreePBX NethVoice Nethesis

    Guida definitiva per Grandstream HT 813 HV 1.1B Firmware 1.0.13.3

    La configurazione proposta in questa guida risolve una serie
    di problemi e permette l’utilizzo corretto di un HT813 con FreePBX 14.0.13
    nella distribuzione NethVoice Nethesis. Testato e configurato ed in uso su
    macchine di produzione.

    Le principali problematiche riguardano normalmente, la
    chiusura della chiamata in ingresso quando il chiamante chiude la linea prima
    della risposta, e la visualizzazione in chiaro del numero di chi chiama.

    I passi sono i seguenti:

     

    1 Configurazione Trunk pjsip sul centralino (Fig.1)

    2 Configurazione IP del dispositivo

    3 Configurazione parametri avanzati

    4 Configurazione porta FXo

    5 Configurazione porta FXS

    Ecco la guida completa GUIDA

     

    Transizione 4.0 Credito d’imposta 2021

    Il beneficio Transizione 4.0 ha sostituito l’ Industria 4.0, ed è stato introdotto dal 2021. Con il nuovo piano Transizione sono state anche aumentate le aliquote ed il massimale annuo. Circolare 4E del 30/03/2017 AdE e MISE, L. di Bilancio 2021 n,178/2020 Art1, commi da 1051 a 1064. Beni strumentali interconnessi. Credito di imposta beni strumentali interconnessi aliquote:

    – 50% (40% nel 2020) del valore dei beni materiali acquistati fino a 2,5 Milioni di euro

    – 30% del valore dei beni materiali
    acquistati oltre i 2,5 Milioni di euro

    – 10% del valore dei beni materiali
    per acquisti olter i 10ml fino a 20ml di euro.

    – 20% (15% nel 2020) dei beni
    immateriali (software) fino ad 1ml di euro.

    Il credito di imposta può essere usato già del nell’anno dell’investimento, subito dopo l’avvenuta interconnessione dei beni. La misura non è tassata e può essere cumulata con altre agevolazioni a condizione che il cumulo non faccia superare il totale del costo sostenuto.

    Adempimenti:

    • le imprese
      che godono delle agevolazioni 2021 devono effettuare una
      comunicazione
      al Ministero dello sviluppo economico
      ;
    • la perizia
      giurata
      è
      obbligatoria per beni di valore superiore o uguale a 300.000 euro
      (nel 2020 era perizia semplice);
    • le fatture e
      gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati
      devono contenere l’espresso
      riferimento
      alle
      disposizioni dei commi da 1054 a 1058 dell’art.1 della Legge 178 del
      30 dicembre 2020.

    “Beni
    agevolabili secondo l’art. 1 della legge n.160 del 2019 e legge 178
    del 2020”

    Compensazione:

    F24 con codice
    tributo istituito dalla AdE n. 3/E del 2021

    Quote 3
    annuali dall’anno di intreta in funzione dei beni.

    Caratteristiche
    dei beni e dei macchinari:

    • beni
      materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati in allegato A
      della legge;
    • beni
      immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in allegato B
      della legge, indispensabili per fare funzionare i beni materiali in
      allegato A.
    • L’Allegato
      A (beni materiali
      elenca
      3 CATEGORIE di beni:
    • A1: beni
      strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati
      e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio
      macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine
      utensili, ecc.);
    • A2: sistemi
      per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad
      esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei
      prodotti, ecc.);
    • A3:
      dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento
      dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
      (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire
      errori ed aumentare l’efficienza).
    • L’Allegato
      B (beni immateriali)
      ,
      invece, come beni ammortizzabili prevede programmi e applicazioni
      acquistati da aziende che già investono in beni materiale in logica
      industria 4.0 (ad esempio software, sistemi e system integration,
      piattaforme e applicazioni).
    • All’allegato
      B
      originario, la legge di bilancio 2018, ha aggiunto i seguenti beni:
    • sistemi di
      gestione della supply chain finalizzata al drop shipping
      nell’e-commerce;
    • software e
      servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e
      partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
    • software,
      piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della
      logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività
      di servizio.

    Le macchine in
    elenco A1 devono avere tutte e 5 queste caratteristiche:

    1. controllo per
      mezzo di CNC e/o PLC (vedi nota 1 sotto);
    2. interconnessione
      ai sistemi informatici di fabbrica;
    1. integrazione
      con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
    2. interfaccia
      uomo macchina semplice ed intuitiva;
    3. rispondenza
      ai più recenti standard in termini di sicurezza.

    Caratteristiche
    aggiuntive:

    La macchina
    deve avere almeno 2 caratteristiche tra queste 3 elencate:

    1. sistemi di
      telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
    2. monitoraggio
      in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo
      mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di
      processo;
    3. caratteristiche
      di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la
      modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello
      svolgimento del processo (sistema cyberfisico) (vedi nota 2 sotto).

    La Circolare
    4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica
    dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con
    caricamento da remoto di istruzioni e/o part program è soddisfatta
    se:

    • il bene
      scambia informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale,
      sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del
      prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine
      dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su
      specifiche documentate, disponibili pubblicamente e
      internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
    • inoltre, il
      bene deve essere identificato univocamente, al fine di riconoscere
      l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di
      indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).

    Come
    accedere al beneficio:

    L’impresa
    deve acquistare i beni, materiali o immateriali, dal 16
    novembre 2020
    fino
    al 31 dicembre 2021,
    oppure deve emettere l’ ordine e pagare un acconto maggiore del 20%
    entro il 31 dicembre 2021 e mettere in funzione il bene entro il 30
    giugno 2022.

    Le imprese
    che si avvalgono di tali misure effettuano una comunicazione al
    Ministero dello Sviluppo Economico
    (MISE).
    Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo
    economico sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i
    termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo
    d’imposta agevolabile.

    L’agevolazione
    verrà poi goduta dall’impresa come credito di imposta utilizzabile,
    solo in compensazione con il mod. F24, in 3
    quote annuali
    (erano
    5 nel 2020) di pari importo a decorrere dall’anno di entrata in
    funzione dei beni.

    Per una spesa
    fino a 300K euro basta una dichiarazione di atto notorio del legale
    rappresentante

    Per una spesa
    superiore ai 300k euro serve una perizia tecnica asseverata o un
    atestato di certificazione.

    Occorre una
    attestazione per ogni singolo bene.

    L’attestazione
    va fatta entro il periodo di imposta in cui il bene entra in funzione
    e dal momento dell’interconnessione per beneficiare del 50% del
    credito di imposta.

    Come configurare i numeri attivi sulla Vodafone Station su NethVoice e FreePBX

    NethVoice e Vodafone

    Ecco una guida pratica per configurare i numeri VOIP attivi sulle Vodafone Station, su centralini FreePBX. Nell’esempio riportato la distribuzione usata e quella ormai nota del centralino NethVoice di Nethesis.

    La configurazione permette di utilizzare le numerazioni fornite da Vodafone su un centralino VOIP  collegato alla Vodafone Station e di poterli utilizzare con tutte le regole di rotte in uscita ed in entrata.

    Per prima cosa bisognerà recuperare i parametri VOIP del proprio numero e per fare questo sarà necessario rivolgersi al numero di supporto dedicato di Vodafone 42323,e richiedere i parametri della configurazione che vi verranno trasmessi con un SMS.

    I parametri che vi verranno trasmessi sono quelli riportati di seguito:

    Ecco una guida pratica per configurare i numeri VOIP attivi sulle Vodafone Station, su centralini FreePBX. Nell’esempio riportato la distribuzione usata e quella ormai nota del centralino NethVoice di Nethesis.

    La configurazione permette di utilizzare le numerazioni fornite da Vodafone su un centralino VOIP  collegato alla Vodafone Station e di poterli utilizzare con tutte le regole di rotte in uscita ed in entrata.

    Per prima cosa bisognerà recuperare i parametri VOIP del proprio numero e per fare questo sarà necessario rivolgersi al numero di supporto dedicato di Vodafone 42323,e richiedere i parametri della configurazione che vi verranno trasmessi con un SMS.

    I parametri che vi verranno trasmessi sono quelli riportati di seguito:
    Parametri di configurazione VOIP personali.
    Username : +390XXXXXXX
    Password : YoPZjTegH_XXXXXXXXXXXXXXX
    SIP Outbound Proxy : Voip1.fixed.vodafone.it
    Codec VOIP supportati.
    Codec voce (in ordine di priorità): G.711 A-law,G.711 u-law,G.729
    Codec Fax e POS (in alternativa): G.711 A-law,T.38
    Parametri servizio VOIP generici.
    SIP Domain: ims.vodafone.it
    SIP Port: 5060

     

    I parametri utili sono Username, Password, SIP Outbound Proxy e SIP Domain.

    Adesso vediamo come configurare il nostro centralino: dalle impostazioni Avanzate dell’interfaccia
    NethVoice, andiamo al menu Connectivity e Trunks. Il tipo di Trunk e pjsip, quindi dal menù Add Trunk segliamo pjsip trunk.

    nel prossimo passaggio, il parametro Secret equivale alla Password fornita da Vodafone

     

    Buon lavoro.